Recensioni

“Grano Italiano” il nuovo progetto del Pastificio Gentile

Pastificio Gentile Grano Italiano

Il Pastificio Gentile è un’azienda di famiglia, una realtà italiana che è riuscita a conquistare il cuore di tantissimi chef e consumatori in tutto il mondo. É cresciuta pian piano nel corso degli anni, interpretando le richieste e le esigenze degli amanti dei prodotti d’eccellenza.

La Famiglia Zampino, che quotidianamente lavora per offrire il meglio della sua terra, ha sostenuto apertamente da subito i principi che hanno reso il marchio tanto apprezzato: realizzare un prodotto di altissima qualità, ponendo un’attenzione particolare alla materia prima e ai processi di trasformazione, che richiamano la storia e la tradizione di un settore affascinante come quello della pasta.

Nasce così “Grano Italiano”, un progetto voluto fortemente dal Pastificio Gentile e da Selezione Casillo, partner con cui l’azienda gragnanese ha già un consolidato rapporto nella fornitura della semola italiana d’eccellenza.

Per la nostra famiglia è stato un onore poter racchiudere in questi formati di pasta della linea Grano Italiano l’amore profondo che proviamo per la nostra terra. É un’idea realizzata solo grazie alla fiducia e alla stima che ci lega alla famiglia Casillo, importantissima e storica realtà imprenditoriale pugliese, che da decenni si occupa della trasformazione e commercializzazione del grano”.

Alberto e Pasquale Zampino, titolari del Pastificio Gentile insieme ai loro genitori, hanno firmato un protocollo d’intesa con l’azienda pugliese e gli agricoltori campani. La Pasta Gentile della linea “Grano Italiano”, infatti, sarà prodotta utilizzando esclusivamente semola ottenuta da grano del territorio campano, trasformato dall’azienda Selezione Casillo in un mulino partenopeo e certificata affinché rispetti gli standard di altissima qualità che da sempre caratterizzano quella selezionata per i formati tradizionali e integrali.

L’accordo siglato è solo l’inizio di un percorso che vuole raggiungere un ambizioso traguardo: offrire un prodotto interamente ed esclusivamente campano. Il grano sarà quello cresciuto nei campi della regione, la semola molita in loco e trasportata nella Valle dei Mulini a Gragnano, dove sorge Il 1650; qui sarà poi trasformata nel prodotto che tutti conoscono con un valore in più.

Sarà una Pasta Gentile che racchiude la bellezza della terra in cui nasce, l’essenza dell’anima di chi ha lavorato per produrla e il cuore pulsante di una famiglia che vuole valorizzare il territorio in cui vive.

I primi formati di pasta “Grano Italiano” sono quelli più rappresentativi dell’azienda, nei prossimi mesi l’offerta è destinata a crescere.

È già disponibile anche un altro prodotto che per la prima volta il Pastificio Gentile ha deciso di commercializzare. È l’ingrediente da cui tutto ha origine: la Semola Rimacinata, ottenuta da grano biologico italiano.

È questo il secondo progetto che vede al fianco del pastificio Selezione Casillo.

“Abbiamo trovato in Beniamino Casillo e nella sua azienda lo stesso entusiasmo che da sempre accompagna il nostro lavoro, la nuova linea di pasta e la semola sono il frutto di un sano confronto, di un costruttivo scambio di idee e di una progettualità condivisa che ci ha portato fin qui”, sottolinea Alberto Zampino “La nostra forza trova un forte sostegno in questa collaborazione, in una vera e propria unione di intenti che siamo certi condurrà entrambe le aziende ad intraprendere altri bellissimi progetti, a sostegno del Made in Italy e della bellezza della nostra terra.”

L’elenco dei prodotti che possono godere della certezza dell’assoluta qualità garantita dal Pastificio Gentile non si limita alla pasta e alla semola, ma comprende numerose conserve, che proprio in queste settimane sono oggetto di importanti novità.

L’azienda San Nicola dei Miri nasce per volere di Maria, moglie di Natale Zampino, mastro pastaio del Pastificio Gentile. Raggiunto il traguardo della pensione, dopo anni e anni d’insegnamento, ha deciso fosse  giunto il momento di abbracciare attivamente il progetto della valorizzazione dei prodotti del territorio, con lo stesso entusiasmo che gli uomini della sua famiglia concentravano nella produzione della pasta.

La scelta di dedicarsi alle conserve è stata semplice e immediata, Maria voleva riportare in ogni barattolo tutto il sapore della sua infanzia, vissuta nel piccolo borgo gragnanese di San Nicola dei Miri, da cui la naturale scelta del nome.

Tutte le materie prime sono selezionate con rigore, lavorate secondo gli insegnamenti di sua mamma Lucia, donna che fino a qualche anno fa collaborava attivamente nella produzione, affiancando le ragazze in laboratorio. Una tradizione consolidata e trasmessa da madre in figlia, che oggi rivive in prodotti unici, apprezzati da consumatori attenti e amanti della gastronomia d’eccellenza.

Per esaltare i profumi e i sapori della Campania, regione da cui provengono tutte le materie prime utilizzate, non sono aggiunti conservanti artificiali, ogni barattolo è riempito manualmente e controllato, etichettato e sigillato con cura.

Le linee disponibili sono divise in Pomodori, Sottoli, Confetture e Frutta Sciroppata.

Periodicamente varia la produzione che segue la stagionalità di frutta e ortaggi, lavorati rigorosamente freschissimi. Tra i prodotti maggiormente rappresentativi del lavoro e della storia che c’è all’interno di ogni barattolo ci sono i carciofi violetti di Castellammare, le albicocche del Vesuvio, il pomodoro del piennolo, il pomodoro San Marzano e le percoche.

PanArchico, la novità del Natale della Pasticceria Sparaco

Pasticceria Sparaco PanArchico
Si chiama “PanArchico” la novità per il Natale 2017 della pasticceria Sparaco di Castel Morrone, in provincia di Caserta, nata dalle mani di Guido, che valorizza i prodotti del territorio nel laboratorio di famiglia.
Un panettone salato artigianale nella forma identico alla versione dolce, dove al posto di canditi e uvetta troviamo il famoso caciocavallo “Gerarchico” del giovane casaro Angelo Santabarbara, un formaggio che dà il nome al panettone, affinato in ambiente anaerobico adagiato su paglia, ricoperto da muffe nobili dal sapore intenso ma equilibrato tendente ai sentori erbacei, la pancetta Nostrana di maiale bianco locale prodotta da Marco Bernardo, realizzata con metodo tradizionale, aromatizzata con spezie naturali ed ammorbidita da olio extravergine di oliva, ottenuto da olive coltivate in terra morronese.
Un lievitato pensato per essere servito come aperitivo o antipasto delle tavole natalizie.
Il “PanArchico” di Guido Sparaco viene lavorato con impasto con biga, fatto lievitare tre volte, per un totale di circa diciotto ore come il classico panettone dolce e cotto senza il pirottino per presentarsi in modo leggermente diverso.
Ho pensato al ‘PanArchico’ per dare un tocco in più a questo Natale sperimentando un prodotto artigianale da abbinare al classico milanese – ha spiegato Guido della pasticceria Sparaco –  con la voglia di regalare emozioni e calore con un lievitato salato che racchiudesse tutta la bontà e la genuinità del territorio”.
Pasticceria Sparaco
Via Taverna 1
Castel Morrone (CE)

Gloria mundi, una birra giovane ma con radici antiche

copertina-gloria-mundi

Gloria Mundi è una birra artigianale prodotta dal 2014, ma che nasce da una ricetta antica, che il Visconte Edoardo di Montebello apprese dai frati benedettini della Bassa Lorena.

Il Visconte morì prima di realizzare il suo sogno di produrre in Italia e far conoscere la sua birra. Grazie però ai suoi scritti conservati nella biblioteca di famiglia, due discendenti con la collaborazione di un mastro birraio belga hanno data vita a quel sogno.

Le birre Gloria Mundi hanno una forte e chiara impronta belga, ma al contempo radici marchigiane. Sono infatti prodotte con acqua delle fonti del Monte Nerone, situate sull’Appennino umbro-marchigiano e malto ottenuto dall’orzo coltivato sulle colline marchigiane.

Sono caratterizzate da alta fermentazione (Ale), rifermentazione naturale in bottiglia ed una lunga maturazione (60 giorni). L’alta fermentazione, con l’aggiunta di lieviti (Saccharomyces cerevisiae) che lavorano a temperature elevate, comprese tra 15 e 25°C, conferisce una gradazione alcolica più elevata ed un sapore più fruttato ed aromatico rispetto alle Lager. La lunga maturazione consente di sviluppare una gasatura naturale ed una profumazione intensa.

La Rossa, vincitrice della medaglia d’oro nella sua categoria al World Beer Awards 2017 di Londra, è una dubbel, dal gusto dolce, con profumi ed aromi di frutta e caramello, da abbinare a ragù, carni rosse, formaggi erborinati o a fine pasto per accompagnare il dessert. Grado alcolico vol. 8%.Gloria Mundi Rossa

La Bionda,  vincitrice della medaglia d’argento nella sua categoria al World Beer Awards 2017 di Londra, è una tripel, profumi ed aromi di frutta gialla e spezie, dal gusto equilibrato, da abbinare a carni bianche, formaggi stagionati, pesce, crostacei e fritture. Grado alcolico vol. 8,5%.Gloria Mundi Bionda

Gloria Mundi è presente in questi giorni a Milano Golosa (dal 14 al 16 ottobre), e in vista del periodo natalizio, sta presentando in anteprima il panettone artigianale con uva passa e albicocche ubriache alla birra Rossa, in collaborazione con il pasticciere Francesco Guida di Antica Osteria Nonna Rosa a Vico Equense (Na).

Gloria Mundi

Via guazzi, 24/A
Serrungarina (PU)
www.gloriamundi.it
cell. 3319584444
email: info@gloriamundi.it

Arriva Birra Margherita, la nuova etichetta di Aeffe

Arturo Spinelli e Fedinando Di Landro

L’artigianale si fa semplice…

E’ il momento delle birre artigianali italiane finalmente, ma – nonostante il trend positivo delle vendite – la cultura brassicola  ha ancora molta strada da fare. Se non ci si appassiona particolarmente, gli stili, le cotte e le classificazioni possono restare ostacoli insormontabili ad un approccio più semplice e diretto a questo prodotto”.

E’ questa la riflessione condivisa di Arturo Spinelli e Ferdinando Di Landro, papà intraprendenti e appassionati del Birrificio Artigianale Aeffe di Castel San Giorgio (SA), che li ha portati a dar vita a “Birra Margherita”.

E’ nata pensando alla pizza per eccellenza ed alla necessità di semplificare la difficoltà dell’abbinamento per consumatori meno esperti. Quando parliamo tra di noi può sembrare facile, ma non tutti hanno voglia e tempo di approfondire, e non per questo sono destinati ad una birra industriale”, spiegano.

Birra Margherita richiama inequivocabilmente la sua compagna e si apre al segmento delle pizzerie, sempre più attente alla qualità ma non sempre attente alle birre in carta. L’idea era creare un prodotto semplice ma non banale, che avesse un ottimo rapporto qualità prezzo”.

Realizzata esclusivamente in bottiglie da 0,50 cl Birra Margherita diventa la porta d’ingresso per il mondo complesso e straordinario delle birre artigianali Aeffe.

Arturo e Ferdinando, d’altronde, sin da subito si sono dimostrati divertiti sperimentatori ed abili imprenditori, tanto da aver già consegnato alla propria storia una serie di prodotti originali, a volte irriverenti.

Appartengono alla prima generazione di birrifici artigianali campani, hanno aderito all’Associazione Birra Campana ed all’AssoBirra.

Dal 2007 sono stati tanti i prodotti che hanno visto i natali nei loro spazi produttivi, dieci le etichette della casa e decine quelle realizzate per le beer firm.

Solo per ora la scommessa si chiama “Margherita” ed è una saison fresca e beverina, che incontra il gusto di un pubblico trasversale, che però sa riconoscere i complessi bouquet delle birre artigianali.

Già presente nelle migliori pizzerie del salernitano e campane, certi che presto arriveranno altre novità dal mondo vivace di Aeffe.

Birrificio Aeffe
via Riccardo Ciancio, 60
frazione Lanzara – Castel San Giorgio (SA)
081.5162434
www.afbirra.it
Pagina Fb: Aeffe Birra
Pagina Instagram: Birrificio Aeffe

 

A Milano ha aperto i battenti “Johnny Take Uè – pizzeria e cucina d’eccellenza”

Johnny Take Uè -pizzeria e cucina d’eccellenza

Design e cucina d’eccellenza. Questi i due punti forti “Johnny Take Uè” locale in viale Regina Margherita 1, che propone pizza e cucina della tradizione napoletana e che vede come impeccabili padroni di casa due partenopei, l’imprenditore Claudio Lapeschi e l’ingegnere Fabio Canfora pronti a conquistare occhi e palato degli ospiti nel cuore di Milano (aperto tutti i giorni dalle 12 – 15,30 e dalle 19 alle 00,30).

Il forno a legna è artigianale in materiale refrattario, il piano è in biscotto di Sorrento.

L’impasto della pizza è a doppia lievitazione, ed i prodotti utilizzati provengono da presidi Slow Food, per una pizza d’autore a firma del pizzaiuolo Antonio Capasso (tutor PizzaChef del corso “Il cuoco della pizza” in collaborazione con l’Università della cucina mediterranea di Sorrento), disponibile anche nello storico formato “a portafoglio”. Menù ricercato, solo eccellenti materie prime: pasta di Gragnano trafilata a bronzo IGP, carni italiane, pescato d’eccellenza. Il tutto consente di offrire ai clienti un prodotto di qualità, forte anche di un servizio attentissimo ai dettagli per puntare alla fidelizzazione della clientela. Tra i primi clienti avvistati alcuni calciatori e il giornalista Pierluigi Pardo.

Il forno è elegantemente arricchito, così come tutti quelli a marchio Johnny, di un rivestimento con tappi colorati di bottiglie di ferro grazie all’artista Luigi Masecchia di “Ttappost”, progetto artistico, sociale ed ecologico, che coinvolge ragazzi diversamente abili o appartenenti a categorie svantaggiate, che si occupano della selezione e trasformazione dei tappi rispettando il loro tempo attraverso delle donazioni economiche o di attività creative insieme. Il design ricercatissimo, dallo stile vintage, con una sorpresa: l’arredo propone le “vecchie sedie” del banco di scuola. Sul soffitto vecchi giornali, in parete una gigantografia di Diego Armando Maradona. Tutto nasce da un’idea di Giovanni Kahn della Corte, già inventore dell’Ape Car con forno a legna a bordo, patron di “Johnny Take Uè” brand sempre più in ascesa, che dopo il successo strepitoso del container-pizza sito all’interno del Serravalle Designer Outlet è pronto ad esportare l’eccellenza partenopea in tutta Europa e nel Medio Oriente.

Guido Sparaco, il pasticciere di Castel Morrone valorizza il fico d’India con una sua nuova creazione: “Ficus”

Ficus di Guido Sparaco

Si chiama “Ficus” l’ultima creazione nata dalle mani e dall’estro del giovane e talentuoso pasticciere casertano Guido Sparaco, della pasticceria omonima di Castel Morrone in provincia di Caserta. Un dolce al fico d’India che vuole valorizzare il territorio morronese ricco di questo frutto considerato “povero”, ma molto apprezzato, che nasce su una pianta selvaggia a cui, nel mese di settembre da più di quarant’anni, è dedicata una festa.

Si tratta di una vera e propria riproduzione nata in collaborazione con l’intera famiglia: la base composta da un croccante alla mandorla su cui si adagia un delicato ed equilibrato cremoso al fico d’India al cui interno troviamo un fresco geleè, il tutto ricoperto da una glassa a specchio di colore arancio e zuccherini neri. Una vera e propria riproduzione del frutto, opera di una delicata attività artigianale e di ingegno. L’originale dolce si può trovare presso la pasticceria Sparaco solo nel mese di settembre, in concomitanza con la maturazione dei fichi d’India morronesi.

Guido è un giovane artigiano che vivela pasticceria da sempre, da bambino qui giocava e osservava il papà Nicola, pasticciere con quarant’anni di esperienza appartenente alla scuola napoletana Cirillo. Negli anni, il giovane intraprende gli studi scientifici ed approfondisce le basi e le tecniche della pasticceria tradizionale, classica, francese e moderna con il Master della prestigiosa scuola di formazione professionale casertana Dolce&Salato, dove ha l’opportunità di conoscere diversi maestri di fama internazionale.

In tutto il mese di settembre oltre al “Ficus”, presso la pasticceria Sparaco possiamo optare anche per altre due dolci leccornie al fico d’India lanciate da Guido negli anni passati: “Monte Castello”, una sfogliata a forma di cono farcita con una crema leggera al fico su biscotto sabléé alla nocciola e il “Bigné Craquelin”, una pasta bignè con aggiunta di frolla craquelined una crema leggera e un cremoso al fico.

Le sue ricercate proposte dal gusto delicato e mai stucchevole, realizzate con ingredienti di elevata qualità seguono le stagionalità degli alimenti, per questo le sueinterpretazioni moderne e classiche sono inconfondibili.

Pasticceria Sparaco
Via Taverna, 1
Castel Morrone (Ce)

Vendemmia 2017: la qualità è bio

vigne CON(senso) wine

Un’arma per affrontare meglio i cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici sono un’evidenza, l’annata che stiamo vivendo è inusuale ma deve metterci sull’attenti. Oggi più che mai il biologico può essere un cuscinetto importante per affrontare impreviste avversità metereologiche. Siamo erroneamente abituati a guardare la pianta solo per quello che vediamo, ma c’è una parte di essa che sta sotto terra che ne rappresenta “la testa” e che governa. Il lavoro in vigna, prima che in cantina, è sempre più importante. La cura della pianta nella sua interezza e de suo ambiente ipogeo deve andare al di là della conduzione in bio. Una conduzione con senso, appunto, è diventata necessaria”.

Alla sua diciassettesima vendemmia il vitienologo salernitano Sergio Pappalardo non ha dubbi, il biologico sta diventando un’esigenza per recuperare i danni che nel tempo sono stati fatti ai nostri suoli.

Riunendo sotto il marchio “CON(SENSO) wine” i suoi servizi di consulenza vitivinicola, Pappalardo continua a prediligere realtà con vigne proprie che scelgano la conduzione bio e la vinificazione senza solfiti.

Come non possiamo ignorare la salute dell’ambiente, non possiamo ignorare la salute di chi sceglie di bere un buon bicchiere di vino. Avverto anche il senza solfiti come un dovere, per fortuna oggi le  biotecnologie ci offrono un grande sostegno”, sottolinea.

La vendemmia 2017, cominciata per CON(SENSO) wine il 22 agosto a Chiavari (GE), si è contraddistinta per una forte siccità ed un gran caldo che ha risparmiato poche aree.

Ogni vigna è a sé, ma la siccità prolungata per tutta la primavera è proseguita in estate, dando problemi a tutti ed abbassando le rese già fortemente colpite dalle gelate tardive di fine aprile. Ulteriore problematica una maturazione disomogenea nei vigneti, falsata nell’accumulo zuccheri. In Campania quanto in Liguria, altra regione in cui svolgo la mia attività di consulenza. Ma se la quantità lascia a desiderare, possiamo consolarci con una qualità sanitaria certamente superiore, conseguente ad una totale assenza di umidità”.

Sono già in cantina il Fiano, il Primitivo e l’Aglianicone di Tenute del Fasanella, realtà che da sempre propone vini senza solfiti in Campania, mentre manca poco per le vigne di Aglianico tra i Monti Picentini dei Viticoltori Lenza.

Nell’azienda agricola San Nicola nel Tigullio sono arrivate in cantina delle ottime uve di Bianchetta genovese, mentre è partito il conto alla rovescia per il Vermentino.

Seguiranno a ruota i bianchi della Cantina Tagliafierro a Tramonti, in Costa d’Amalfi, con la Pepella e la Biancazita. A poca distanza seguiranno gli altri rossi in seno a CON(SENSO) wine: l’Aglianico, il Tintore ed il Piedirosso.

La più fresca Irpinia tratterrà ancora un po’ le vigne di Greco di Tufo di Le Ormere a Santa Paolina, ma anche quelle di Chianche di Ducato di Chianche.

Le previsioni ci parlano di una vendemmia largamente in anticipo a tal punto che noi chiuderemo a fine settembre – al massimo inizi di ottobre – con il Tintore ed il Piedirosso in Costa d’Amalfi ”.

www.consensowine.it
Pagina FB: @consensowine
Pagina Instagram: consenso_wine

Nasce “Piennolio”: il pomodorino del piennolo del Vesuvio incontra l’olio extravergine d’oliva del Cilento in un barattolo

treccellenze piennolio

Due prodotti d’eccellenza, simboli di culture vicine ma diverse, due ingredienti che negli ultimi anni sono diventati i “must have” di chef e pizzaioli di grido: il pomodorino del piennolo del Vesuvio e l’olio extravergine di oliva del Cilento sono racchiusi in un barattolo sotto forma di “Piennolio”, un sugo pronto realizzato solo ed esclusivamente con l’85% di pomodoro e il 15% di olio. Questa leccornia è solo una delle tante idee sviluppate dal team di Treccellenze, azienda fondata da giovani imprenditori campani che, provenienti da significative esperienze nel campo del food, hanno deciso di investire il loro know-how nella produzione di prodotti di eccellenza realizzati con ingredienti derivanti dalle loro terre di origine, ovvero il Parco Nazionale del Vesuvio e quello del Cilento.
Il pomodorino del piennolo del Vesuvio utilizzato per la produzione del “Piennolio” viene prodotto presso l’azienda “Rosso Vesuvio” di Salvatore Acampora, e confezionato poi – insieme all’olio extravergine d’oliva – in un piccolo laboratorio artigianale ubicato in un bellissimo borgo cilentano (Piano Vetrale); ogni singolo barattolo viene minuziosamente controllato prima di essere messo in commercio.
Attualmente questo prodotto, oltre a campeggiare nelle dispende delle cucine dei migliori ristoranti, è acquistabile sull’e-commerce di Treccellenze: www.treccellenze.it.

Treccellenze

Il catalogo dell’azienda comprende un’accurata selezione di prodotti, testati dai palati più esigenti, che sono alla portata di tutti per formati e prezzi. In particolare: il Piennolio (pomodorini del piennolo del Vesuvio e olio extravergine d’oliva del Cilento), il Ficoperto (fico bianco del Cilento avvolto con il cioccolato), Geppetto il finocchietto (liquore al finocchietto selvatico fresco), olio extravergine di oliva DOP (ottenuto dalla premitura di olive del Cilento, rigorosamente raccolte a mano e molite entro 48 ore), farine di grani antichi (farina semi integrale di grano tenero Gentil Rosso, farina integrale di grano tenero Carosella, farina di grano duro Senatore Cappelli), i Pastorelli (fragranti biscotti artigianali, preparati con la farina 00 di grano tenero Carosella e farciti con i gustosi fichi bianchi del Cilento.

 

Dal 2 luglio all’Officina della Pizza dei fratelli Mennella arrivano le Perle torresi nel menu estivo

Rodolfo Tucci

Rodolfo Tucci

Novità in arrivo nel menu estivo dell’Officina della Pizza, il locale di Torre del Greco di proprietà dei fratelli Mennella, già molto noti nel campo della pasticceria e della gelateria. Alla guida della pizzeria, nata nel 2014, c’è il giovane Rodolfo Tucci, terza generazione di una famiglia di pizzaioli e una lunga esperienza nel campo della ristorazione.

In questi due anni di vita l’Officina della Pizza ha conquistato il gradimento del pubblico grazie a un costante lavoro di sperimentazione sugli impasti che ha portato a un prodotto di grande leggerezza.

Da sabato 2 luglio con l’introduzione del menu estivo fanno ingresso in carta le “Perle torresi”, nuove pizze che nel dare risalto ai prodotti di stagione li propongono in abbinamenti intriganti. Se nella pizza Eva i fichi vanno a sposarsi con pancetta e provola d’Agerola, nella Adamo i peperoncini verdi di fiume saltati e i pomodorini gialli si adagiano sul fior di latte di Agerola per poi essere ricoperti da scaglie di provolone del monaco. Accanto a queste, due classici come la Marinara fresca con stesura a semolino con pomodorini freschi del piennolo, origano, aglio e olio extravergine d’oliva e la Doc con pomodoro San Marzano, olio extravergine d’oliva e mozzarella di bufala.

Officina della Pizza
Via Vittorio Veneto, 28
Torre del Greco (Na)
Tel. 081 8492895
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena

Contatti stampa:
Laura Gambacorta
349 2886327
laugam@libero.it

Dal 10 giugno al ristorante La Torre di Cercola la riscoperta dell’antico colurcio

Foto ristorante La Torre

Il Relais Villa Buonanno, di proprietà di Laura Greco e Giuseppe De Falco, è il risultato di un attento lavoro di recupero durato quattro anni di una villa settecentesca che agli inizi del ‘900 era di proprietà dell’aristocratica famiglia Buonanno. Il ristorante La Torre è situato nell’antica “torre platta” (torre piatta) della residenza che in passato costituiva un punto di riferimento per gli abitanti di Cercola (Na) in quanto visibile a distanza di chilometri.

Tante novità nel menu estivo de La Torre, che da qualche mese è affidato alla sapiente conduzione del giovane chef Mario Strazzullo.

Mario si innamora della cucina sin da piccolo osservando la nonna dedita alla preparazione dei tipici piatti della tradizione napoletana. Determinanti nella sua formazione le due esperienze nelle brigate degli chef bistellati Antonino Cannavacciuolo a “Villa Crespi” sul lago d’Orta e Alfonso Iaccarino al “Don Alfonso 1890” di Sant’Agata sui due Golfi.

Con l’arrivo di Strazzullo la cucina del locale alle falde del Vesuvio ha trovato nuovo slancio con piatti realizzati con la giusta dose di innovazione e incentrati sui prodotti del territorio. E proprio il forte legame della cucina col territorio ha spinto a introdurre in carta a partire da venerdì 10 giugno, accanto a tante altre novità, una versione rivisitata del colurcio, la colazione dei coloni locali di cui Luigi Zanzi parla nel suo libro “Storia di Mary Buonanno Schellembrid: la biblioteca Briadense negli anni di guerra dal salvataggio alla ricostruzione”. Partendo dalla descrizione del colurcio contenuta nel volume di Zanzi - “un lungo bastone di pane di circa 40 cm con un diametro di 8-10 cm; il fondo di tale bastone da un lato si svuotava un poco e si riempiva di sale, pummarola, un poco di olio e qualche acciuga, se se ne aveva disponibilità; l’intero bastone veniva poi sfregato con aglio”- lo chef  Strazzullo ha creato l’antipasto “Ricordo contadino” che rappresenta il simbolo del menu estivo. Nella nuova carta non mancheranno altri piatti intriganti come il “Finto fritto all’italiana”, dove nulla è come appare, o l’originale “Pizzicotto agli scampi, infusione di caffè e limone candito”, in cui gli ingredienti, apparentemente incompatibili tra loro, trovano un perfetto equilibrio.

Ristorante La Torre del Relais Villa Buonanno
Viale Buonanno, 10
Cercola (Na)
Tel. 081 7332202
www.villabuonanno.it

Per contatti stampa:

Laura Gambacorta
mob. 349 2886327
laugam@libero.it – lauragambacorta@gmail.com

Enrica Buongiorno
mob. 328 8598396
enricabuongiorno@fastwebnet.it